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Titul:
Ce dëssi nsnuët meter man
Descriziun: Toni Senoner (*1940)
Racconta della passione che la sua famiglia e i suoi parenti avevano per il canto. Con i due fratelli in famiglia cantavano sempre e cantavano anche per il paese in occasione delle feste calendariali (Bel Mèi e in occasione della Tlecanoht). Racconta di uno zio che è stato parecchi anni in Islanda - poi trasferitosi definitivamente e là morto negli Anni Novanta - che insegnava “Bel canto” al conservatorio della capitale. Poche settimane fa ha accompagnato un’altro parente (ottantenne) in Islanda per andare sulla tomba dello zio. Parla dell’Islanda e dice che gli piacciono I paesaggi naturali di quella terra.
Poi prende la chitarra e iniziamo a registrare alcune canzoni. Le canzoni le ricorda tutte a memoria ma essendo parecchi tempo che non le canta spesso si interrompe perchè non ricorda il testo. Ha una piccola agendina dove sono segnati gli incipit dei canti divisi in tre lingue (ladino, tedesco, italiano). In ordine: molte tedesche, tante ladine, poche italiane (La montanara, La pastora e il lupo, Era una notte che pioveva…). Quelle tedesche dice che le cantava sua madre e da lei le ha apprese. Tra quelle ladine vi sono anche canzoni composte da lui tra le quali una dedicata a San Nicolò, un’altra una ninna nanna composta per il figlio. Canta bene e ha un buon orecchio: continua a accordare una corda della chitarra che non tiene l’accordatura. Tra le canzoni ladine vi sono quelle che raccontano una storia - lui le chiama ballate - e queste le canta “senza tempo” come appunto venivano cantate dai cantori registrati da Quellmalz in Val Badia.
Racconta della passione che la sua famiglia e i suoi parenti avevano per il canto. Con i due fratelli in famiglia cantavano sempre e cantavano anche per il paese in occasione delle feste calendariali (Bel Mèi e in occasione della Tlecanoht). Racconta di uno zio che è stato parecchi anni in Islanda - poi trasferitosi definitivamente e là morto negli Anni Novanta - che insegnava “Bel canto” al conservatorio della capitale. Poche settimane fa ha accompagnato un’altro parente (ottantenne) in Islanda per andare sulla tomba dello zio. Parla dell’Islanda e dice che gli piacciono I paesaggi naturali di quella terra.
Poi prende la chitarra e iniziamo a registrare alcune canzoni. Le canzoni le ricorda tutte a memoria ma essendo parecchi tempo che non le canta spesso si interrompe perchè non ricorda il testo. Ha una piccola agendina dove sono segnati gli incipit dei canti divisi in tre lingue (ladino, tedesco, italiano). In ordine: molte tedesche, tante ladine, poche italiane (La montanara, La pastora e il lupo, Era una notte che pioveva…). Quelle tedesche dice che le cantava sua madre e da lei le ha apprese. Tra quelle ladine vi sono anche canzoni composte da lui tra le quali una dedicata a San Nicolò, un’altra una ninna nanna composta per il figlio. Canta bene e ha un buon orecchio: continua a accordare una corda della chitarra che non tiene l’accordatura. Tra le canzoni ladine vi sono quelle che raccontano una storia - lui le chiama ballate - e queste le canta “senza tempo” come appunto venivano cantate dai cantori registrati da Quellmalz in Val Badia.
Categoria: cianties profanes
Lingaz: IT
LG
Data: 09/09/2008
Post: Gherdëna/Gherdëina, Urtijëi
Inrescidú: Paolo Vinati
Esecutur: Toni Senoner (*1940)
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