L’opera di 264 pagine, con le foto di Markus Delago, edita da Palombi Editori di Roma in collaborazione con l’Istitut Ladin Micurà de Rü, rilegge e riscrive radicalmente le storie raccolte e interpretate secondo lo spirito del suo tempo da Karl Felix Wolff. Lo fa ritrovando il filo smarrito di una cultura che aveva il suo centro di gravità nel Mediterraneo e il proprio orizzonte umano e spirituale a cavallo del Neolitico. Le vicende di Occhio di Notte e di Dolasíla come di Tsicuta e Spina de Mul offre lo spunto per indagare una mitologia dove le Dolomiti, i cosiddetti Monti pallidi, sono il luogo prescelto per l’epifania della triplice Dea, dea della vita, della morte e della rinascita.